martedì 11 agosto 2015

600 metri sotto terra: le GROTTE DI BOSSEA

L'ingresso delle Grotte di Bossea.
A mali estremi, estremi rimedi si è soliti dire... e quale rimedio usate voi per combattere il caldo di questa estate? (che devo ammetterlo, io non riesco proprio a odiare).
Beh c'è chi ama farsi un tuffo al mare o in piscina se il primo si trova a km e km di distanza, c'è ama gustarsi (velocemente se no si scioglie) un bel gelatone alla frutta all'ombra di qualche albero, c'è chi si chiude in casa con finestre e persiane serratissime e attacca a manetta il condizionatore e poi c'è chi non rinuncia a visitare il mondo, lontano o vicino che sia, e quale posto migliore di una grotta dove la temperatura è di 9° costanti per 365 giorni l'anno?

Il torrente Corsaglia e sullo sfondo le case della frazione di Bossea.
Frabosa Soprana è una località sciistica della provincia di Cuneo in Piemonte, forse messa un po' in ombra dalle vicine e più note Limone Piemonte, Prato Nevoso e Artesina.

Il Torrente Corsaglia nella frazione di Bossea a Frabosa Soprana.
Una sua frazione, Bossea è accompagnata da un fresco torrente; qui un tipico paesaggio di montagna accoglie il visitatore, insieme a poche case che non sembrano abitate, almeno non per buona parte dell'anno.

Il Torrente Corsaglia nella frazione di Bossea a Frabosa Soprana.
Le macchine parcheggiate lungo la strada coi cofani aperti trasmettono la tranquillità di chi non ha paura di essere derubato e mettono in mostra vecchi plaid a quadretti; nell'aria così fresca e pulita da far quasi bruciare le narici corrono gli schiamazzi dei bambini che giocano a fare i pescatori, le note qualche radio accesa timidamente e l'odore della brace.
Il Torrente Corsaglia nella frazione di Bossea a Frabosa Soprana.
Qui, in questa frazione di un paesello che non arriva a contare 900 anime si trovano delle grotte che furono tra le prime ad essere aperte al pubblico.

Dentro alle Grotte di Bossea.
La cosa più difficile una volta arrivati a destinazione è stato capire dove fossero queste grotte e non perché la frazione di Bossea sia ricca di edifici e siti turistici dove perdersi, ma perché ci sembrava strano che un unico edificio costruito a ridosso della montagna potesse contenere così tante cose: un bar, un ristorante, una biglietteria con annesso ingresso alle grotte, un negozio di souvenir, e un'esposizione fotografica...

Dentro alle Grotte di Bossea.
Il biglietto per le Grotte di Bossea costa 11 euro a testa e comprende una visita che dura circa un'ora e mezza che si snoda attraverso un percorso lungo più o meno 3 km con un dislivello di circa 116 metri e una temperatura costante di 9° estate e inverno e un'umidità del 100%.

Le stalattiti dentro alle Grotte di Bossea.
 Prima di comprare il biglietto chiedo se la visita è tanto faticosa dato che sono al quinto mese di gravidanza e la ragazza che sta dall'altro lato del bancone, la stessa che poco prima ci aveva venduto una bottiglietta d'acqua al bar e che poi ci farà da guida dentro alle grotte mi dice che se me la sento posso fare tutto quello voglio...
Compriamo i biglietti.

Il torrente che scorre dentro alle Grotte di Bossea.
 Questi luoghi sotterranei furono esplorati per la prima volta nella prima metà del 1800 e nel 1874 vennero aperte al pubblico; furono tra le prime a poter essere visitate da tutti.

Parete nelle Grotte di Bossea.
Queste grotte sono le 5° più ampie in Italia.
Parete nelle Grotte di Bossea.
Le grotte però non ospitano solo visite, infatti il 26 dicembre è solito tenersi un concerto di musica classica nella Sala dell'Orso.

Opera d'arte nella Sala dell'Orso dentro alle Grotte di Bossea.
Inoltre sparse in qua e in là si possono trovare opere d'arte di artisti della zona.

Il torrente che scorre dentro alle Grotte di Bossea.
Il percorso all'andata è in salita, mentre ovviamente al ritorno è in discesa; la ragazza che ci ha fatto da guida ogni tanto mi cercava con lo sguardo e mi faceva il pollice alzato per chiedermi se tutto era ok...

Parte del percorso nelle Grotte di Bossea.
 La visita direi che è fattibile da tutti e seppur 3 km di scalini fatti di roccia richiedano un minimo di preparazione, le tante soste, le panchine sparse in qua e in là e la temperatura aiutano parecchio.

Parete nelle Grotte di Bossea.
Dentro la grotta si è accompagnati da un silenzioso torrente che scorre sotto di noi e che quasi mette male scorgere, inoltre si è circondati dalle classiche formazioni calcaree meglio nome come stalattiti (dall'alto verso il basso) e dalle stalagmiti (dal basso verso l'alto).

Scheletro di un orso speleo nella Sala dell'Orso dentro alle Grotte di Bossea.
La Sala dell'Orso, quella che ospita il concerto di Natale, ha al centro una teca che contiene la ricostruzione di uno scheletro di un orso speleo.

Parte del percorso nelle Grotte di Bossea.
 L'orso speleo è estinto da circa 10.000 anni.

Dentro alle Grotte di Bossea.
Grande come un grizzly abitava in queste zone e si nascondeva nelle grotte per il letargo e per partorire.

Parete nelle Grotte di Bossea.
Le ossa che formano lo scheletro che si trova nella Sala dell'Orso provengono da più esemplari che sono stati rinvenuti tutti dentro alle grotte.


Dentro alle Grotte di Bossea.
Oggi le grotte sono abitate solo da minuscoli insetti, molti dei quali vivono solo qui.

Torrente che scorre dentro alle Grotte di Bossea.
Inoltre è una delle grotte con più fauna nel mondo.
Formazione calcarea delle Grotte di Bossea chiamata il Buddha.
Molte rocce hanno delle strane forme, tra le più famose c'è quella alta 25 metri Buddha... chissà come mai...


Una laguna sabbiosa nelle Grotte di Bossea.
Quasi alla fine del percorso, sopra una passerella si attraversa un ponticello sotto il quale si trova una bellissima laguna sabbiosa.

Il Lago Ernestina nelle Grotte di Bossea.
E una volta superata la laguna si arriva a quello che per me è stato l'apice della visita: la cascata che si tuffa nel Lago Ernestina. Da qui si torna indietro seguendo un percorso parallelo.

Torrente che scorre dentro alle Grotte di Bossea.
L'uscita dalle Grotte di Bossea ha avuto, anche per me che amo le alte temperature, un impatto devastante, simile a un pugno preso in pieno viso alla sprovvista...

Sciame di farfalle a Frabosa Soprana.

"...Il significato del lepidottero è il cambiamento. Il baco in crisalide o pupa e da lì la sola bellezza..."
(Il Silenzio degli Innocenti, 1991)

Arrivati di nuovo dalla macchina ho trovato uno sciame di farfalle...credo di non averne mai viste tante così insieme e io che ho la mente un po' bambina e un po' sognatrice ho preso l'evento come un segnale di buon auspicio... mio marito, che forse è più realista, mi ha fatto notare che erano posate su un mucchietto di letame... beh anche il letame è considerato come porta fortuna, quindi...

venerdì 7 agosto 2015

Il monte dedicato a San Francesco: il SACRO MONTE di ORTA

L'ingresso dell'Ufficio Informazioni del Sacro Monte di Orta.

Piangendo Francesco disse un giorno a Gesù:
"Amo il sole, amo le stelle,
amo Chiara e le sorelle,
amo il cuore degli uomini,
amo tutte le cose belle...
O Signore, mi devi perdonare
perché solo Te io vorrei amare."
Sorridendo il Signore gli rispose così:
"Amo il sole, amo le stelle,
amo Chiara e le sorelle,
amo il cuore degli uomini,
amo tutte le cose belle... 
O Francesco, non devi piangere più,
perché io amo ciò che ami tu."
dal calendario di Frate Indovino del 2001

E per chiudere il cerchio su Orta San Giulio vi parlo di un luogo che si trova sopra a una collina che domina questa piccola cittadina. Qui, come nel cuore del paese e come sull'Isola di San Giulio ho trovato una costante: il silenzio, la tranquillità, la pace. Sto parlando del Sacro Monte di Orta.
Pozzo nel Giardino dei Semplici, Sacro Monte di Orta.
Il Sacro Monte di Orta fa parte dei nove Sacri Monti prealpini riconosciuti dall'UNESCO come Patrimonio dell'Umanità, sette in Piemonte e due in Lombardia.
Si tratta di percorsi religiosi o devozionali e questo di Orta è l'unico interamente dedicato alla vita di un Santo: San Francesco d'Assisi.

L'Isola di San Giulio vista da Sacro Monte di Orta.
Tutto iniziò nel 1583, quando si scelse la Selva di San Nicolao come luogo per costruire un convento voluto tra gli altri da San Carlo Borromeo per ospitare i frati francescani cappuccini.
I lavori iniziarono nel 1590.

Scorcio del Lago d'Orta vista dal Sacro Monte di Orta.
All'inizio erano previste 32 cappelle; ne sono state realizzate 20 e all'interno di ognuna di esse si trovano delle statue di terra cotta che rappresentano vari episodi della vita di San Francesco al quale l'edificio è dedicato.
 
La I Cappella.
La prima cappella è dedicata alla nascita di Giovanni di Pietro Bernardone meglio conosciuto come San Francesco d'Assisi.


La II Cappella.
 La seconda cappella è dedicata all'episodio che vede il crocifisso della Chiesa di San Damiano parlare a San Francesco. 

La III Cappella.
La terza  rappresenta la rinuncia del Santo ai beni materiali.

La IV Cappella.
La quarta cappella mostra San Francesco ispirato dalla vita evangelica e la quinta descrive i primi seguaci di Francesco.
 
La VI Cappella.
Nella sesta cappella, è raffigurata la predicazione dei discepoli di San Francesco.

La VII Cappella.
Nella settima cappella San Francesco riceve l'approviazione del Papa Innocenzo III.

L'VIII Cappella vista dalla strada che collega la II alla III Cappella.
L'ottava cappella racconta l'apparizione ai frati di San Francesco su un carro di fuoco.
La IX Cappella e sullo sfondo l'VIII Cappella.
La nona cappella riproduce la vestizione di Santa Chiara.

Dettaglio dentro alla X Cappella.
La decima cappella racconta delle vittorie di San Francesco sulle tentazioni, l'undicesima narra dell'apparizione di Gesù al Santo, il quale gli da il privilegio del perdono mentre era all'interno della Chiesa Porziuncola che si trova dentro alla Basilica di Santa Maria degli Angeli ad Assisi.
La dodicesima cappella rappresenta Cristo che approva la regola francescana e la tredicesima ritrae Franscesco nudo per le vie di della sua cittadina.

La XIV Cappella.

La quattordicesima cappella raffigura San Francesco davanti al Sultano d'Egitto.

La XV Cappella.
La quindicesima cappella rappresenta il momento in cui San Francesco riceve le stigmate sul Monte Verna.

La Cappella Nuova.
Dopo la quindicesima cappella si passa davanti alla Cappella Nuova, costruita alla fine del 1700 per volere di un cittadino ortese e mai portata a termine.

Sacro Monte di Orta, viale alberato in ricordo dei caduti della Prima Guerra Mondiale.
Poi la visita continua attraverso un viale alberato, dove su ognuno di quei pilastrini a fianco di ogni tronco è segnato il nome di una vittima della Prima Guerra Mondiale.

Sacro Monte di Orta, lungo il Viale Frate Sole.
Le ultime quattro cappelle raccontano del ritorno del Santo ad Assisi, della sua morte, poi la venerazione del suo sepolcro, i miracoli avvenuti postumi e infine la sua canonizzazione.

Interno della Chiesa di San Nicolao.
A fianco della XX cappella si trova la Chiesa di San Nicolao, ossia l'edificio religioso più antico di tutta la Riviera Orientale del Lago d'Orta che sarebbe stato fondato sulla vetta della Selva di San Nicolao dai monaci dell'Abbazia di San Gallo intorno al X secolo.
 Nel 1810 Napoleone cacciò i frati che abitavano sul monte, i quali vi fecero ritorno solo sette anni dopo. Nel 1866 il Governo Piemontese mandò nuovamente via i religiosi e nel 1896 accanto alla Chiesa venne costruito un ospizio che oggi ospita i frati.
 
Sul pronao della Chiesa di San Nicolao che regala una bellissima vista sul Lago d'Orta e sull'Isola di San Giulio.

E con questa foto scattata sul pronao (spazio davanti a una chiesa) della Chiesa di San Nicolao che offre un'incantevole vista sull'Isoletta di San Giulio e che venne costruito nel 1926, si conclude il mio racconto su Orta San Giulio, un'incantevole cittadina affacciata sulle rive del Lago d'Orta, che ho trovato molto spirituale, silenziosa e attenta alla bellissima natura che la circonda.


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