giovedì 21 maggio 2015

Il CIMITERO MONUMENTALE di STAGLIENO

Cimitero Monumentale di Staglieno, Galleria Montino, settore C.
Prima di organizzare l'ultimo viaggio a Parigi ignoravo il fatto che un cimitero potesse essere un luogo turistico con tanto di visite guidate... Fu più che altro la curiosità a portarci al Cimitero del Père-Lachaise e noi abituati al nostro piccolo camposanto di paese entrammo quasi timorosi in punta di piedi e restammo stupiti nel vedere tanti turisti aggirarsi tra le tombe con le cartine. Quando poi iniziai a buttare giù la bozza del post scoprii che uno dei cimiteri monumentali più famosi d'Europa si trovava a Genova, a pochi km da casa mia...; così eccomi qui a raccontarvi il Cimitero Monumentale di Staglieno.

Cimitero Monumentale di Staglieno, Boschetto dei Mille, settore E.
Nel 1804 venne emanato l'Editto di Saint Cloud, un decreto emanato da Napoleone e che vietava la sepoltura dei cadaveri nei luoghi abitati e di conseguenza nelle Chiese. Così anche Genova si attrezzò per "mettersi in regola" e nel 1835 venne progettata la costruzione di un nuovo cimitero appena fuori dal centro abitato nel quartiere di Staglieno. Così iniziò la storia di questo camposanto che aprì i battenti il 2 gennaio 1851 con la sepoltura di quattro persone.

Cimitero Monumentale di Staglieno, Viale Protestanti, settore F.
Oggi il cimitero occupa un'area di 330.000 metri quadrati e include una zona inglese, una protestante e una ebraica.
Visitatori illustri sono stati in questo luogo di riposto come Ernest Hemingway che lo ha definito una dell meraviglie del mondo o Mark Twain che lo cita nel suo libro Innocenti all'estero del 1867 e poi ancora Friedrich Nietzsche, Guy de Maupassant e persino l'imperatrice Sissi.

Cimitero Monumentale di Staglieno, Viale agli Eroi Caduti di Tutte le Guerre, settore C.
 Se lo si vuole ammirare bene ci vorrebbe un'intera giornata, tanto è grande e dispersivo, noi in due ore abbiamo visto un quarto di tutto quelle che c'è da vedere perdendoci anche il bellissimo Pantheon (copia di quello di Roma) e l'altissima Statua della Fede.
Cimitero Monumentale di Staglieno, Cappella De Andrè, settore C.
 Lascia che sia fiorito, Signore, il suo sentiero
quando a Te la sua anima e al mondo la sua pelle dovrà riconsegnare
quando verrà al Tuo cielo,
là dove in pieno giorno risplendono le stelle.
(Fabrizio De Andrè, Preghiera in Gennaio, 1967)

Tra gli i personaggi che riposano qui c'è il cantautore genovese Fabrizio de Andrè che dalla sua morte avvenuta nei primi giorni del 1999 dopo qualche mese di malattia si trova nella cappella di famiglia insieme alla mamma, il papà e il fratello.
 
Cimitero Monumentale di Staglieno, Tomba di Gilberto Govi, Porticato Sant'Antonio, settore C.
Anche Gilberto Govi, attore teatrale genovese vissuto nella prima metà del secolo scorso è sepolto qui e sulla sua tomba non potevano non esserci il simbolo di quello che è stata la sua vita: le maschere teatrali.

Cimitero Monumentale di Staglieno, settore C.
La zona di Staglineno è stata colpita dall'alluvione dello scorso ottobre e ancora si vedono i segni.

Cimitero Monumentale di Staglieno, Mausoleo di Giuseppe Mazzini, settore E.
Il corpo a Genova, il nome ai secoli, l'anima all'umanità
(iscrizione sulla lapide di Giuseppe Mazzini)

Anche Giuseppe Mazzini riposa in questo mausoleo nel cimitero più importante della sua città accanto alla tomba della sua mamma.

Cimitero Monumentale di Staglieno, interno Mausoleo di Giuseppe Mazzini, settore E.
L'interno della sua cappella scavata nella roccia è piena di cimeli che ricordano la vita di questo patriota e il suo corpo mummificato riposa nel sarcofago; nel 1946 in occasione della nascita della repubblica italiana la sua salma venne esposta al pubblico, settant'anni oltre la sua morte.

Cimitero Monumentale di Staglieno, Lapide commemorativa di Goffredo Mameli, settore E.
 Noi siamo da secoli
calpestri, derisi,
perché siam divisi.
raccolgaci un'unica
bandiera, una speme:
di fonderci insieme già l'ora suonò.
(seconda strofa de Il Canto degli Italiani, testo di Goffedro Mameli, 1947) 

Non riposa qui, ma al Gianicolo di Roma Goffedro Mameli, nato a Genova e morto a soli 21 anni dopo l'amputazione della gamba dovuta al ferimento durante l'assedio di Roma del 1849.

Cimitero Monumentale di Staglieno, Tomba Costance Lloyd Wilde, settore F.
A Staglieno, nella parte protestante del cimitero è sepolta anche Costance Lloyd, moglie di Oscar Wilde che trascorse gli ultimi anni della sua vita a Genova, dopo lo scandalo sull'omosessualità del marito che si trova al Père-Lachaise di Parigi.


 

lunedì 11 maggio 2015

Finalmente, di nuovo, ... PARIGI

Parigi vista dalla Tour Eiffel.

Perché non qui? Perché non ora? Quale posto migliore di Parigi per sognare? 
(Ratatouille, 2007)

Anche il famoso topolino di questo film Disney vede Parigi come una città magica. Parigi è moda, è arte, è storia. Parigi è romanticismo, è odore, è un suono che senti per le strade.
A Parigi puoi rimanere a bocca aperta ogni volta che svolti un angolo.

E con questo post voglio chiudere il lungo riassunto del mio ultimo viaggio nella capitale francese che ho pubblicato poco alla volta in questi mesi; nelle righe qui sotto troverete un quadro della situazione e qualche consiglio (spero utile) per organizzare le vostre giornate nella Ville Lumière.... 

Ah a proposito, sapete perché si chiama Ville Lumière (ossia città illuminata)!? Intorno al 1300 Parigi era una città senza luminarie pubbliche, quindi di notte le strade erano molto buie e i crimini brutali erano all'ordine del giorno, così per rendere la capitale francese più sicura i sovrani ordinarono a tutti i cittadini di mettere una candela alla finestra di notte per rendere le vie più luminose. Nel giro di pochi anni nacque un vero e proprio mestiere, con ambulanti che muniti di fiaccole accompagnavano a casa le persone e si facevano pagare in base alla quantità della cera consumata...

In quanto tempo si visita Parigi? Beh dipende da cosa si vuole fare. Le cose principali si possono vedere anche in tre giorni se si ha voglia di girare (come direbbe la mia amica) "come la mxxxa nei tubi", per vedere tutto bene non so se basta una vita... Ogni volta che torno in questa città che amo alla follia scopro sempre qualcosa di nuovo...

Cosa mi rimane di Parigi ogni volta che torno a casa? il suo odore.

La Funicolare di Montmartre e sullo sfondo la cupola della Basilica del Sacro Cuore.

- Spostarsi dentro e fuori dalla città: personalmente vi consiglio di acquistare una Paris Visite. Si tratta di una carta che permette di utilizzare tutti i mezzi di trasporto (metro, RER, autobus, funicolare di Montmartre...). La carta può essere comprata da 1, 2, 3, 4 o 5 giorni ed esiste per la zona 1-3 (solo centro città) e 1-5 (che permette di raggiungere la Reggia di Versailles, gli aeroporti, e il Disneyland Paris). Non ci sono limiti di corse, ma state attenti a quando vidimate il biglietto per la prima volta perché vale fino alla mezzanotte di quello stesso giorno, quindi se lo usate per la prima volta alle 23.00 verrà considerato come un giorno intero.
Se siete di quelli che cercano di fare i furbetti vi dico che i tornelli ci sono sia per le entrate che per le uscite, quindi per entrare senza biglietto dovete essere abbastanza atletici e in alcuni casa non basta perché ci sono delle porte automatiche parecchio alte. Noi abbiamo anche fatto delle prove per curiosità e quando si passa un biglietto per qualche minuto viene annullato; mi spiego meglio: il mio fidanzato è entrato col suo biglietto poi me l'ha passato ma la porta si è bloccata, quindi ho dovuto per forza tirare fuori il mio. Per quanto riguarda i controlli invece, su sei giorni di uso intenso della metro solo in due occasioni ci è stato chiesto il biglietto da un controllore...

- Visitare, visitare e visitare...: come in molte altre città italiane esiste una carta chiamata Paris Museum Pass che vi permette di visitare una serie di musei senza pagare e saltando la fila. Anche in questo caso c'è quella da 2, 4 o 6 giorni per un costo rispettivamente di 39, 54 e 69 euro. L'unica cosa che vi dico è di fare i calcoli in base a cosa si vuole vedere, perché alcuni monumenti come per esempio la Tour Eiffel e la torre campanaria della Basilica del Sacro Cuore non rientrano in questa tessera quindi bisogna fare un elenco di cosa si vuole (ma soprattutto) di cosa si riesce a visitare durante la vacanza a Parigi. Aggiungo anche che la prima domenica del mese molti musei sono gratuiti e che acquistando la Paris Visit si ha il diritto a degli sconti... adesso tocca voi farvi i vostri conti...

Negozio Luis Vuitton sugli Champs-Elyseés.
- Dormire e mangiare: ogni volta che torno a Parigi io cerco sempre una sistemazione nella zona di Pigalle e di Montmartre che a differenza della fama che spesso si trascinano dietro, sono luoghi tranquillissimi e frequentatissimi anche la sera. Ne approfitto per segnalarvi che nel nord Europa viene buio molto più tardi rispetto all'Italia: la foto qui a fianco è stata scattata alle 21.54 del 06 luglio 2013 sugli Champs-Elyseés, non è stata modificata e come si può vedere il cielo è ancora tendente all'azzurro.
Per quel che riguarda il cibo invece non ci sono problemi, nel senso che in ogni zona turistica di Parigi potete trovare ogni genere di cucina, da quella italiana, a quella cinese, a quella vietnamita ai semplici ma ottimi bistrot, per passare dai fast food di ogni genere e dimensione e se come me siete vegetariani in ognuno di questi ho trovato valide alternative.

E adesso ecco quello che abbiamo fatto noi durante i nostri sette giorni nella capitale francese:

Giorno 1: siamo arrivati in città nella prima mattinata (alle 8.00) e dopo esserci sistemati velocemente in hotel abbiamo raggiunto il Cimitero del Père-Lachaise intorno alle 10.30. Siamo usciti per l'ora di pranzo e abbiamo mangiato una baguette veloce in una delle classiche boulangerie che si trovano in tutta Parigi. In metropolitana abbiamo raggiunto il Parc des Butte-Chaumont, abbiamo fatto un giro veloce e poi ci siamo diretti al Parc de la Villette. Verso metà pomeriggio siamo tornati in hotel a Montmartre, ci siamo rilassati un'oretta e dopo siamo usciti per fare un giro del quartiere partendo dal Moulin Rouge a Pigalle e passando per il Café des 2 Moulins, la Basilica del Sacro Cuore e Chiesa di Saint-Pierre de Montmartre, dopodiché abbiamo mangiato cena, poi abbiamo fatto una passeggiatina romantica e poi davvero stanchi, siamo andati a nanna.

Giorno 2: ci siamo svegliati di buon'ora per riuscire ad avere tutta la mattinata per visitare la Reggia di Versailles. Nel primissimo pomeriggio abbiamo mangiato un panino e poi abbiamo preso la RER per tornare in città. Siamo scesi alla fermata vicino al Pont de l'Alma per vedere la Fiamma della Libertà e uno dei tanti scorci della Tour Eiffel che subito dopo abbiamo raggiunto a piedi con una camminata lungo la Senna e dopo una lunga coda siamo saliti sulla sua cima. In serata siamo andati sotto l'Arco di Trionfo e abbiamo fatto due passi per Champs-Elyseés dove abbiamo cenato da Léon de Bruxelles (tutti i dettagli sono nel post). Poi, stanchi siamo tornati in albergo.

Giorno 3: il terzo giorno è capitato di domenica, quindi i musei di Parigi sono gratis, così ci siamo di nuovo svegliati presto per fare la lunghissima coda e avere l'opportunità di visitare il Museo del Louvre senza pagare. Una volta usciti abbiamo ci siamo diretti verso i Giardini della Tuileries e abbiamo raggiunto l'Arco di Trionfo del Carosello, poi abbiamo fatto due passi tra il I e il II arrondissement dove abbiamo visto il Palais-Royale, il Palazzo della Borsa, la Galeries Lafayette Hausmann (che era chiusa... eh già che oggi è domenica!!!) l'Opéra Garnier, Place Vendome e abbiamo fatto la pausa pranzo nei Boulevard Haussmann all'Hard Rock Café Paris. Una volta tornati sempre a piedi nei pressi del Louvre abbiamo preso la metro e siamo scesi alla fermata Bastille dove abbiamo seguito questo itinerario che culminava con la visita alla Cattedrale di Notre Dame e al suo Tesoro e che ci ha permesso di vedere la Colonna di Luglio, la Chiesa di Saint Louis-en-l'Ile, l'Hotel de Ville, la Tour Saint Jacques e il Palais de la Cité. Nel tardo pomeriggio siamo tornati in albergo e abbiamo passato la serata rilassandoci a Montmartre nei pressi dell'hotel.

Giorno 4: il quarto giorno è stato interamente dedicato ai parchi divertimento: dal mattino fino alla chiusura alle 19.00 siamo stati agli Walt Disney Studios, poi al Disneyland Park fino alle 23.00 circa. Al momento della prenotazione avevamo valutato l'ipotesi di passare due notti all'interno del parco per poter entrare a pieno nell'atmosfera Dinsey, ma per dormire in uno dei sei hotel Disney avremo dovuto spendere una cifra (anche se di poco) superiore al costo totale del viaggio; con il pernottamento è compreso l'ingresso ai due parchi per tutti i giorni del soggiorno e spesso ci sono delle promozioni dove i bambini sotto una certa età non pagano e di solito le agenzie di viaggio possono avere delle agevolazioni anche solo per l'acquisto del singolo biglietto d'ingresso, quindi ognuno deve farsi i proprio calcoli: noi per esempio abbiamo pagato meno della metà facendo avanti e indietro per due giorni contando il prezzo dei due ingressi, le due notti a Parigi e la Paris Visite 1/5 per due giorni in più e via dicendo.
Giorno 5: In mattimata abbiamo raggiunto Saint Denis usando la nostra Paris Visit 1/5 per visitare lo Stade de France. Dopo pranzo da Quick (una catena di fast food francese) siamo tornati a Parigi nella zona de Les Halles dove abbiamo e abbiamo visto la scultura Ecoute, la Chiesa di Saint Eustache, il Centre Pompidou e poi con la metropolitana abbiamo raggiunto la Chiesa della Madeleine. Da qui abbiamo percorso a piedi la Rue Royale, Place de la Concorde, e tutti gli Champs-Elyseés fino all'Arco di Trionfo; abbiamo cenato in zona e prima di tornare in hotel siamo andati al Palais de Chaillot per godere di una vista unica sulla Tour Eiffel.

Giorno 6: il penultimo giorno l'abbiamo trascorso tutto al Disneyland Park.
Giorno 7: in serata abbiamo l'aereo, quindi dopo aver chiesto all'hotel se ci teneva i bagagli fino alla partenza siamo tornati alla Galeries Lafayette Hausmann  dato che la domenica era chiusa, poi abbiamo fatto un'ultima rilassante passeggiata sugli Champs-Elyseés entrando nei negozi che ancora non avevamo visto e scattando le ultime foto (tra le quali quella al centro della strada tra un semaforo e l'altro) con sfondo Arco di Trionfo. Dopo pranzo da abbiamo fatto un giro veloce nei Giardini del Lussemburgo e poi siamo tornati in albergo a prendere le valigie e in serata via... si torna a casa.

sabato 2 maggio 2015

25 aprile 2015: una nuova piazza per non dimenticare.

La targa dedicata al vice brigadiere Marino Ferraro a Roccavignale.

"Forse possiamo cambiarla ma è l'unica che c'è
questa vita di stracci e sorrisi e di mezze parole.
Forse cent'anni o duecento è un attimo che va
fosse di un attimo appena sarebbe come
tutti vestiti di vento a inseguirci nel sole,
tutti aggrappati ad un filo e non sappiamo dove..."

(Giorgio Faletti, Signor Tenente - 1994)

 Questo è un blog dove cerco di raccontare i luoghi che visito. Oggi però non voglio parlarvi di un vero e proprio posto, ma della storia di una piazza inaugurata il 25 aprile 2015 in un paese che conta poco più di 700 abitanti.
Prima però devo tornare indietro di qualche anno...
..........
 
Il sole iniziava a farsi spazio dopo il buio della notte quando squillò il telefono quel 25 aprile 2009. All'epoca ero ancora una studentessa universitaria e venivo a casa solo nei fine settimana e per le feste. La sera precedente, dopo essere arrivata col treno a metà pomeriggio, ero uscita al solito bar con gli amici di sempre e nella tarda mattinata avevo di nuovo appuntamento con loro per un pranzo all'aria aperta com'era tradizione in quegli anni.


Essere svegliati dallo squillo del telefono non è piacevole e per le abitudini della mia famiglia era strano. Dalla voce di mia mamma capii che c'era qualcosa che non andava; in quegli attimi iniziai a sentire il mio cuore battere più forte perché sapevo che dall'altro lato della cornetta chissà chi ci stava comunicando che non avremo mai più visto qualcuno....

La targa dedicata al vice brigadiere Marino Ferraro a Roccavignale ancora coperta da tricolore.
La sera del 24 aprile 2009 il vice brigadiere Marino Ferraro era di pattuglia. Quella sera sua la sua vita incrociò quella di uno spacciatore e durante l'inseguimento di quest'ultimo, venne colpito alla nuca dalla maniglia di un treno tra le stazioni di Porta Dora e Porta Susa a Torino.
Aveva 42 anni, una moglie, due figli, una mamma e un papà. Viveva in un paesino della provincia torinese da anni, da quando dopo il militare scelse di proseguire la sua carriera nell'esercito e lì si era creato la sua famiglia.

Via Marino Ferraro a San Maurizio Canavese.

Era nato a Roccavignale dove ancora vivono i suoi genitori e dove tornava spesso. Oggi a sei anni di distanza il suo comune natale ha voluto dedicargli la nuova piazza del paese, la seconda che porta il suo nome infatti già dal 2011 San Maurizio Canavese ha una via a lui dedicata.

Con queste poche righe non voglio innescare polemiche di nessun genere dato anche i recenti fatti di cronaca che hanno visto coinvolte le forze dell'ordine. Non voglio generalizzare, non voglio trovare un buono e nemmeno un cattivo e se non sono entrata nei dettagli della vicenda senza esprimere pareri personali è solo perché oggi qui non voglio polemiche, ma voglio solo ricordare una persona, un marito, un padre, un figlio che da sei anni non è più tra di noi.

Ciao Marino.

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