domenica 30 novembre 2014

Fuga su...ALCATRAZ


"Da quando sono il direttore, pochi detenuti hanno cercato di scappare. La maggior parte di loro sono stati catturati; gli altri sono stati uccisi o sono affogati nella baia. Nessuno è mai evaso da Alcatraz. E nessuno lo farà"

(Fuga da Alcatraz film del 1979)

San Francisco, 04 settembre 2014. "Non so perché, ma io ad Alcatraz ci volevo e ci dovevo venire: questa è stata una delle tappe fisse intorno alle quali abbiamo organizzato il nostro viaggio. Chissà cosa mi ha spinto a voler entrare a tutti i costi in questo carcere in mezzo all'Oceano; a malapena mi ricordo film come Fuga da Alcatraz o The Rock, eppure è stato qualcosa più forte di me e adesso sono qui, con un biglietto in mano in attesa di salire sul traghetto che mi porterà su quest'isola così vicina da riuscire a distinguerne bene tutti gli edifici, eppure così distante dal cuore della città.
Sento sul viso la fresca aria di San Francisco che mi porta alle narici l'odore inconfondibile delle onde che si infrangono contro una banchina di cemento, in lontananza i gabbiani chiacchierano tra loro... ma chissà cosa avranno mai da dirsi da rendere le loro grida così concitate...!? Mio marito mi parla, ma lo sento come se fosse lontano perché la mia testa è già dentro al penitenziario più famoso del mondo, proprio quello che riesco a scorgere tra la testa di un passante e un altro." Mi scrolla di nuovo, più forte: "Mi senti!? Hanno aperto i cancelli, possiamo imbarcarci..."
....


Informazioni pratiche... MOLTI MESI PRIMA...

Eh già, molti mesi prima (se non ricordo male tra marzo e aprile) abbiamo prenotato la nostra visita ad Alcatraz del 4 settembre. State tranquilli, non credo che sia necessario così tanto preavviso, però non pensate neppure di arrivare belli freschi al Pier 33 e imbarcarvi sul primo traghetto disponibile. Quell'ormai lontano 4 settembre, quando abbiamo cambiato i voucher coi biglietti veri e propri c'era un cartello che segnalava che i posti erano tutti esauriti fino all'8 settembre, quindi fatevi i vostri conti... ma andiamo con ordine...

I biglietti per la visita ad Alcatraz costano tra i 30 e i 40 dollari (dipende da che sito li comprate) e comprendono l'andata e il ritorno in traghetto e la visita all'interno del carcere comprensiva di un'audio guida multilingua. Noi ci siamo affidati all'agenzia che ci ha organizzato tutto il viaggio di nozze, comunque anche dal sito ufficiale l'acquisto è molto semplice. Vi segnalo però che ci sono dei tour operator (e da qui nascono le differenze sul prezzo) che prenotano in anticipo i biglietti per poi rivenderli all'interno di qualche pacchetto, magari insieme a una visita guidata della città, quindi se nella data che avete scelto vi appare un "tutto esaurito" in rosso non è detto che quei posti siano effettivamente prenotati... Potete anche rischiare e recarvi direttamente al Pier 33 nei giorni della vostra permanenza a San Francisco, magari si è liberato qualche posto; per esempio quando noi siamo arrivati al molo c'era una signora che aveva due biglietti che le avanzavano e cercava di rivenderli... Tutta questa trafila è per dirvi che se ci tenete tanto a visitare l'Isola di Alcatraz è molto conveniente prenotare.

Adesso veniamo al dunque... QUEL GIORNO LÌ...


Se come noi avete due posti prenotati su un traghetto diretto ad Alcatraz, sul vostro voucher troverete l'ora entro la quale dovrete presentarvi alle casse per ritirare il vostro biglietto che in genere è due ore prima della partenza della barca. Dovrete quindi recarvi al Pier 33 (che si trova a un molo di distanza dal famoso Pier 39 del Fisherman's Warf) dove verrete accolti da un grande arco sopra l'ingresso con scritto Alcatraz Landing, come si vede nella foto.
Appena arrivati dirigetevi subito alla biglietteria, tanto avrete tutto il tempo di scattare qualche foto agli oggetti esposti nel molo durante l'attesa dell'imbarco che sarà lunga, ma non abbastanza per visitare qualcos'altro.
Una mezz'oretta prima della partenza si può procedere coi controlli preventivi e la classica foto di rito che potrete poi comprare al ritorno.

La traversata dura una quindicina di minuti e dal traghetto (nebbia permettendo) si possono fare delle belle foto dello skyline di San Francisco e dell'isola che a poco a poco si fa sempre più vicina....

Eccoci qui! E' ora di scendere. Vi consiglio di godervi ogni secondo di questa gita nel cuore della Baia di San Francisco senza alcuna fretta; visitate ogni remoto angolo di questa piccola isola, intanto non esiste un orario fissato per il ritorno: c'è un traghetto ogni mezz'ora.

Il CARCERE di ALCATRAZ


Una volta entrati nel penitenziario prendete l'audio guida che viene distribuita nelle docce; sarete accompagnati durante tutta la visita da un ex detenuto, un'ex guardia, la figlia di un'ex guardia e la sorella di un ex detenuto. Il racconto è molto toccante e spesso non sarà facile capire chi era la vittima della situazione... E' stata una delle visite più emozionanti di tutta la mia vita.

La storia dell'Isola di Alcatraz inizia molti anni prima della costruzione del suo carcere.... Si dice che ai tempi in cui San Francisco era ancora Yerba Buena, i nativi la chiamavano Evil Island (l'Isola del Male) ed evitavano di andarci perché credevano che fosse oggetto di un maleficio; ancora oggi basta digitare su un qualsiasi motore di ricerca fantasma di Alcatraz per leggere tantissime testimonianze di avvistamenti di spiriti nel corso degli anni anche più recenti che vengono identificati come persone che qui hanno perso la vita durante gli anni della prigione federale... ma sarà così o la storia inizia davvero molti anni prima?


Il nome Alcatraz risale al 1775, quando Juan Manuel de Ayala era solito chiamare così quest'isola perché era abitata solo dagli alcatraces, che noi italiani chiamiamo pellicani.

Nel 1856 venne costruito il primo faro e negli anni successivi l'isola venne utilizzata dal Governo degli Stati Uniti come base militare. I primi prigionieri arrivarono nel 1861 durante la Guerra Civile e grazie alle acque gelide che circondano l'isola e le difficili condizioni climatiche, il 12 ottobre 1933 divenne una prigione federale che ospitava i criminali che creavano problemi nelle altre carceri americane. Nella sua storia Alcatraz ha ospitato i personaggi più pericolosi della storia statunitense, ma il nome che spicca tra tutti è quello di Al Capone.

Il carcere resterà aperto 29 anni e la sua fama di prigione dalla quale è impossibile evadere è più famosa della prigione stessa: 14 i tentativi di fuga che hanno visto 23 uomini catturati nuovamente, sei uccisi, due annegati e cinque dispersi. Il 21 marzo 1963 a causa degli alti costi di gestione, degli edifici ormai decadenti e del forte impatto ambientale che i 250 detenuti e i 60 operatori avevano nella Baia di San Francisco, le porte del carcere si sono chiuse definitivamente.



Meno di un anno dopo Alcatraz venne occupata dai nativi americani che protestavano contro le politiche adottate nei loro confronti; questi nel 1969 riuscirono a installarsi sull'isola dove ci restarono per circa due anni; del loro passaggio restano numerose scritte e i danni creati a buona parte degli edifici.

IL MIO FOTO-GIRO


E' qui che attraccano i traghetti che portano i turisti avanti e indietro ed è qui che i detenuti destinati al carcere di Alcatraz avevano il loro primo contatto con l'isola; si chiama Boat Dock ed è stato costruito nel 1850. L'edificio bianco alle spalle è il Buildin 64.


Il Building 64 era il condominio dell'Isola di Alcatraz e qui si trovavano gli appartamenti residenziali all'interno dei quali vivevano i militari con le loro famiglie. Nato come caserma, è stato il primo edificio costruito sull'isola e durante gli anni del carcere federale, a causa delle condizioni sempre peggiori i residenti iniziarono a spostarsi in altre zone che sono state demolite nel corso degli anni. Oggi ospita la libreria e un piccolo schermo dove viene proiettata la storia di Alcatraz.


Il fulcro dell'Isola di Alcatraz è senza dubbio il blocco penitenziario. E' soprattutto per quello che è successo qui dentro che sono stati girati film e scritti libri ed è per entrare qui che bisogna prenotare i biglietti con largo anticipo. L'edificio viene costruito intorno al 1860 ed adibito a carcere. Nel 1910 è stato completamente ricostruito ed è diventata la struttura in cemento più lungo al mondo di quel momento.

La torre dell'acqua di Alcatraz è stata costruita negli anni '40 del secolo scorso dato che l'isola aveva una propria fornitura d'acqua. Coi suoi 29 metri è la costruzione più alta dell'isolotto e poteva contenere fino a 950 mila litri d'acqua; è stata svuotata definitivamente nel 1963. Nella foto a sinistra si possono vedere delle scritte in rosso che sono state fatte durante l'occupazione indiana degli anni '60 e sono state mantenute anche dopo la ristrutturazione del 2011.


Ecco la Recreation Yard, il cortile dove i detenuti passavano (di solito al sabato, la domenica e nei giorni festivi) al massimo cinque ore all'aria aperta. Qui i prigionieri giocavano agli scacchi, a baseball, o a softball e qui sono state girate molte le scene di Fuga da Alcatraz.

Nella foto in alto si intravede al centro del muro una porticina. Ecco dove porta:


la scala ripresa nella foto a destra parte dalla zona ricreazione e conduce alla spiaggia chiamata Baker Beach.

In queste foto c'è la testimonianza di uno degli episodi più duri della storia dell'isola: la Battaglia di Alcatraz. E' il 2 maggio 1946 e alle 13,40 quasi tutti i carcerati sono nelle officine a svolgere i loro lavori giornalieri. Bernard Coy, Sam Shockley, Marvin Hubbard, Joe Cretzer, Miran Thompson e Clarence Carnes riescono a rubare un fucile a una guardia e scavando una galleria nel muro arrivano davanti alle sbarre di recinzione che forzano con una barra di ferro come si può vedere nella foto a sinistra. I sei riescono a procurarsi anche una pistola, un mazzo di chiavi, alcuni bastoni e delle granate a gas e a raggiungere la spiaggia e a salire su una barca portandosi alcune guardie come ostaggi tra i quali l'ufficiale Wialliam Miller ritratto nella foto in alto a destra. Nel frattempo i militari bloccarono tutte le uscite dell'isola e grazie all'aiuto della Polizia, della Guardia Costiera dell'Aeronautica Militare e del Corpo dei Marines si misero alla ricerca dei fuggitivi. I carcerati però, approfittando della situazione di emergenza si rivoltarono e così iniziò una battaglia che durò due giorni. Bernard Coy, Joe Cretzer e Marvin Hubbard persero la vita nel confitto dopo aver ucciso due guardie, mentre gli altri tre vennero catturati e trasferiti nei sotterranei della prigione. Thompson e Shockley vennero condannati e giustiziati alla fine dell'anno successivo, Carnes invece decise di collaborare con la giustizia; morirà nel carcere di Springfield nel 1988.


Gli uffici amministrativi di Alcatraz si aprono su una terrazza che si affaccia sui grattacieli di San Francisco e che è dominata dal faro alto 26 metri; quello originale (che ho citato all'inizio del post) fu il primo costruito su tutta la West Coast.


Accanto al faro si trova la lussuosa casa dei guardiani: tre piani per 15 camere che ospitavano il direttore della prigione e altri tre operai. E' stata bruciata durante l'occupazione indiana degli anni '60.

Se avete visto il film Fuga da Alcatraz sapete cosa indica questa foto. Questo è uno dei manichini usati per ingannare le guardie durante la famosa fuga da Alcatraz.
E' l'11 giugno 1962 quando si perdono per sempre le tracce di Frank Morris e dei fratelli Anglin. I tre sono detenuti nel carcere federale e insieme ad Allen West progettano di fuggire dall'isola scavando un buco attorno al condotto d'aria della propria cella, sembra con un cucchiaino rubato dalla mensa. West forse per un timore lasciò la sua cella quando ormai i suoi compagni erano già oltre le mura del carcere; egli non racconterà mai i dettagli del piano, ma nonostante ciò non venne mai punito per questo. Passerà la sua vita entrando e uscendo di prigione dove morirà nel 1978 per peritonite dopo una condanna all'ergastolo.
Dei suoi tre amici non si ebbero mai più notizie se non una rudimentale zattera ritrovata su una spiaggia di Angels Island e una borsa con gli effetti personali di uno di loro. Diciassette anni dopo, quando non affiorò nessun'altra traccia dei tre fuggitivi il caso venne chiuso.

Questa è la cucina che si affacciava sulla sala da pranzo. L'ingresso era provvisto di un metal detector per evitare che i detenuti riuscissero a portare via le posate nonostante il rigido protocollo; inoltre sulle pareti c'erano delle bombole di gas lacrimogeno che potevano essere azionate con un telecomando.
Qui i detenuti venivano due volte al giorno: alle intorno alle 11 e poi verso le 17.00, avevano venti minuti di tempo per mangiare ed era vietato lasciare il cibo servito.

L'edificio che si vede nella foto è chiamato Power House, risale al 1939 e dietro sorge la ciminiera che inizialmente era bianca e che doveva assomigliare all'albero di una nave. E' da queste mura che partiva l'energia che illuminava tutta l'isola.

Model Industries Building si chiama questo edificio costruito quando Alcatraz era una base per i militare degli Stati Uniti con la funzione di lavanderia. Con l'introduzione del carcere federale questa in struttura si ritrovavano i detenuti per svolgere le loro mansioni giornaliere.

La Sala Sociale era un luogo dove i dipendenti dell'isola e le loro famiglie potevano rilassarsi. All'interno c'era un bar, una biblioteca, un biliardo, dei tavoli da ping pong, una pista da bowling e una sala da ballo, inoltre dal 1940 la domenica sera venivano proiettati dei film.Come molti altri edifici venne bruciato durante l'occupazione degli anni '60.

Ecco qualche immagine che ho girato, principalmente durante la traversata in traghetto.



siti utili: alcatraz cruise; alcatraz.

2 commenti:

  1. incredibile, incredibile è l unica parola che mi viene in mente guardando queste foto..un pò mi vergogno a dirlo ma sono stata tante volte a SF ma mai ad alcatraz...vergognosa lo so!

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  2. Ciao Roberta, grazie per aver lasciato traccia del tuo passaggio sul mio blog :-)
    Eh sì, è stata un'eperienza bellissima... poi se ti lasci prendere dal racconto ti estranei completamente dal resto... è veramente emozionante. Alla fine non capivo più se stavo dalla parte delle guardie o dei carcerati... Dicono che è bellissima anche la visita notturna... Dai la prossima volta ;)

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