venerdì 19 dicembre 2014

Il secondo parco divertimenti più grande del pianeta: l'ANIMAL KINGDOM

The Tree of Life, simbolo del parco.
Bay Lake, 07 settembre 2014. E' il secondo parco divertimenti più grande del mondo.
E' il più grande parco Disney costruito fin ora.
E' è l'unico parco Disney sulla terra ad avere questo tema.
...Impossibile per me non visitarlo...

Seppure sia il secondo parco divertimenti più grande del mondo le attrazioni non sono molte, questo perché a occupare buona parte dello spazio è il Kilimanjaro Safaris, la cui area è poco più grande della metà dell'interno Animal Kingdom... ma adesso vi racconto...

...non avevo ancora passato il biglietto sul tornello che già i colori, i rumori e le forme che riuscivo a intravedere da dietro i cancelli mi ricordavano Simba, Pumba e Timon, ma anche Mowgli, Baloo e Bagheera, infatti appena varcata la soglia d'ingresso, pronto ad accoglierci c'era Rafiki che sventolava il suo bastone in lungo e in largo.

La prima parte dell'Animal Kingdom si chiama Oasis e mi ha dato subito l'impressione di trovarmi nella giungla (anche se io non ci sono mai stata) per la forte umidità (che comunque è tipica di Orlando ai primi di settembre) e per gli alberi così alti e fitti da arrivare a coprire il sole; nel frattempo, tra questi arbusti alcuni pappagalli e altri uccelli esotici volano da un ramo all'altro canticchiando le loro (spesso stonate) cantilene.

Oltrepassato questo punto rispunta il sole caldo umido della Florida di inizio settembre e di fronte a noi un gigantesco albero di baobab (artificiale) alto 44 metri funge da "rotonda" per le altre zone del parco. E' quello nella foto all'inizio del post, si chiama Tree of Life (albero della vita) e nel suo tronco sono scolpiti molti animali della terra. Ci troviamo nel cuore dell'Animal Kingdom, nella zona chiama Discovery Island il punto del parco dove le foto si sprecano perché le attrazioni sono poche, ma le immagini da immortale per sempre sono infinite, solo che noi abbiamo poco tempo perché dobbiamo fare troppe cose prima che il sole tramonti dato che domani a quest'ora staremo sorvolando chissà quale paese degli Stati Uniti che si trova tra Orlando e New York, così snobbiamo l'attrazione dedicata a A Bug's Life - Megaminimondo (tanto è un cinema 3D e molto probabilmente capiremo meno di quanto serva) e ci dirigiamo verso l'Asia, vera motivazione della nostra visita qui.


Questa è una delle zone più recenti del parco, ambientata nel regno immaginario (da non confondere con l'omonima cittadina indiana) di Anandapur (che significa luogo di molti piaceri) che si trova ai piedi dell'Himalaya. Appena entriamo ad Anandapur la nostra attenzione viene attirata da un laghetto che al centro ha una costruzione che mi ricorda quella dove vive Re Luigi ne Il Libro della Giungla. Mi fermo a guardare quelle rovine che conosco fin da quando ero piccina e da dietro un masso ricoperto di chissà quale strana pianta rampicante spunta un gibbone dalle guance bianche. Guardo meglio e queste simpatiche scimmie che provengono dall'Asia e sono alte circa 60 centimetri diventano due, poi tre, poi quattro e chissà quante ancora stanno dormendo tra i massi caduti. Delle grida distolgono la mia attenzione, alzo lo sguardo e sullo sfondo vedo spuntare le innevate punte dell'Himalaya che dentro e intorno racchiudono l'attrazione di punta del parco: Expedition Everst - Legend of the Forbidden Mountain che nel 2011 è entrata nel Guinnes World Record per essere la montagna russa più costosa al mondo che si sviluppo intorno a quella che è la montagna artificiale più alta della terra. Come in quasi tutte le attrazioni dei parchi Disney la fila merita di essere fatta. Qui si parte da un'agenzia viaggi che sembra uscita da uno dei film di Indiana Jones e finisce dentro un vero e proprio museo sullo yeti che espone dei veri reperti provenienti dal Nepal. Una volta attraversato il museo si può partire: si sale a bordo di un vecchio trenino a vapore per stanare la leggendaria creatura che da secoli terrorizza grandi e piccini e state pur certi che vi troverete ad affrontarla in tutti i suoi oltre 7 metri d'altezza ...

Ad Anandapur c'è anche un fiume il Chakranadi River, che è stato illegalmente preso d'assalto dai disboscatori e noi ambientalisti potremo mai restare con le mani in mano a guardare? Certo che no! Quindi via, a bordo del Kali River Rapids tra i fastidiosi rumore delle motoseghe e alberi abbattuti a far la gara a chi si bagna... di meno!

Diciamo che con queste due attrazioni, la nostra visita all'Animal Kingdom si sarebbe anche potuta concludere perché era per questo che eravamo venuti, ma non si può lasciare un parco così bello e ben fatto, dopo averne visto appena un quarto, così decidiamo di dare un'occhiata veloce anche alle altre zone e prima di lasciare l'Asia un portone di pietra con la scritta Maharajah Jungle Trek attira la nostra attenzione, la descrizione sul libretto dice "passeggiata nella giungla"...
Entriamo.


Qui le barriere (quando ci sono) che dividono l'uomo dagli animali sono quasi invisibili e gli spazi sembrano sconfinati. Quella nella foto è la più grande lucertola al mondo, vive in Indonesia sull'Isola di Komodo (da qui il nome drago di komodo) e può raggiungere i 3 metri di lunghezza e i 70 kg di peso.



La gru sarus è l'uccello volante più grande del mondo e vive in India.


Ecco un altro animale da record: lo pteropus, chiamato anche volpe volante, vive in Madagascar ed è il pipistrello più grande del pianeta.


Sulla cima di una collinetta, all'ombra di qualche albero un gruppetto di antilopi cervicapra si rilassano. Questo animale che somiglia molto al nostro daino è molto importante nella cultura indiana ed è citato in molti testi di teologia, mitologia e letteratura di questo stato asiatico.


Adesso entriamo in una gigantesca voliera dove intorno ci sono uccelli davvero colorati e mai visti (almeno da me). Ecco un esemplare maschio di pernice crestata (le femmine non hanno le piume rosse sulla testa).


Su un albero sta covando un piccione delle Nicobare.


Poco distante su un tempietto dorato alcuni piccioni imperiali bianconeri ci osservano incuriositi...

Usciamo da Maharajah Jungle Trek e proseguiamo fiancheggiando the Tree of Life: pochi passi e siamo in Africa. Qui c'è la famosa attrazione che da sola è più grande del parco intero: Kilimanjaro Safaris. Dura circa una ventina di minuti e riproduce un safari africano, uno di quelli che si vede nei film a bordo di una jeep scassata e rumorosa con una guida vestita di marrone chiaro e coi binocoli appesi al collo... Io non ho mai fatto un safari... (quest'attrazione prevede anche un percorso a piedi).
Anche qui gli spazi sembrano sconfinati e la domanda che circola nella mente è come possano trovarsi qui gli animali. Io sono contraria agli zoo, ma qui gabbie non se ne vedono e gli animali mi sembrano tranquilli, però chi può dirlo? Molto probabilmente loro, nati e cresciuti in cattività non riuscirebbero a sopravvivere liberi nella Savana, però mi chiedo se siano veramente felici, se io acquistando questo biglietto ho contribuito alla loro infelicità, oppure se ho fatto una cosa giusta perché se nessuno venisse più visitare l'Animal Kingdom, cosa ne sarebbe di loro?


Mettendo un attimo da parte il mio animo animalista, saliamo a bordo di quel camioncino che si vede nella foto in basso a sinistra e quasi subito incontriamo alcune giraffe reticolate, tipiche della Somalia, del Kenya e dell'Etiopia.


Poco dopo un bue watusso si rilassa all'ombra di un albero; ci dicono che le sue corna possono anche superare anche il metro di lunghezza.


In lontananza scorgiamo il più grande essere vivente terrestre del pianeta: un elefante africano.


E poco distante un gruppo di fenicotteri rosa si fa i fatti suoi in un laghetto.


Finiamo con qualche rinoceronte nero che fa uno spuntino insieme ad alcune zebre.

Scendiamo da questa lunghissima attrazione e decidiamo di lasciare l'Africa (dalla quale parte il Wildlife Express Train che unico mezzo per raggiungere la zona del parco chiamata Rafiki's Planet Watch).

Ormai ci manca solo più un pezzetto di parco da esplorare: il Dinoland USA. Inutile dire che quest'area è interamente dedicata a quelle creature gigantesche che hanno abitato la terra prima di noi e ai loro discendenti più vicini: i coccodrilli. Qui si fa subito notare il Primeval Whirl, una montagna russa del tipo spinning coaster (dove i vagoni ruotano su se stessi) che sembra molto più divertente di quello che è in realtà e un pochino più appartato c'è lo stupefacente DINOSAUR, una dark ride davvero rocambolesca a bordo di una macchina del tempo che ci ha lasciato davvero a bocca aperta.



6 commenti:

  1. ma dai ma che bello! non ne avevo mai sentito parlare e anche io adoro i parchi disney!

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    1. Anche a me piacciono da impazzire...e questo di Orlando è davvero super!

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  2. Uh! Da una parte dico "che bello!" dall'altra anche io come te mi chiedo "gli animali sono davvero felici anche se non ci sono sbarre?". Chissà! Che posto!!!

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    1. Grazie Valentina per il tuo contributo e per aver parlato di un argomento che mi sta molto a cuore. Circa quattro anni fa ho deciso di non mangiare più nè carne nè pesce e di limitare il consumo degli altri alimenti derivati dagli animali perchè non trovo differenza tra un gatto e un maiale, tra un cane e una mucca. Non amo e non ho mai amato luoghi come gli zoo, i circhi o quei posti dove delfini o simili sono costretti a fare tristi spettacolini.
      Però poi ci sono quei posti (mi viene in mente l'Acquario di Genova) dove gli animali sono "esposti", ma allo stesso tempo sono curati, nutriti e non maltrattati e quindi mi chiedo se un pinguino nato e cresciuto in cattività è comunque felice e se un domani questi luoghi dovessero chiudere che ne sarà di loro? E lo stesso discorso lo estendo anche ai pesci rossi che molti di noi hanno in casa, agli uccellini come i canarini o ai roditori come i criceti o i porcellini d'india... perchè molti li comprano e poi se ne dimenticano, magari gli danno da mangiare ogni due o tre giorni, non gli puliscono mai la gabbietta che talvolta è davvero molto piccola per le loro dimensioni. Quante volte ci capita di vedere cani costretti a vivere su un terrazzo o legati a una catena lunga poco più di un metro... E' una riflessione che mi ritrovo a fare spesso... comunque grazie davvero tanto per il tuo commento.

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    2. E' un argomento molto complesso ma certo, se vengono curati e accuditi, secondo me, non può che essere un bene. Ciao :-)

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    3. eh già... sarebbe bello se anche loro potessero parlare e dirci quello che provano, anche se spesso lo si capisce dai loro sguardi. Grazie mille per il commento! A presto ;)

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