New York, 10 settembre 2014. Secondo me i parchi cittadini sono magici, perché pur essendo nel cuore di una città, riescono a farla dimenticare, a portarci lontano da lì per qualche minuto, in un'area verde che sa di natura, sa di aria aperta, di rumori del bosco, anche se poi basta alzare lo sguardo per tornare alla realtà, sentire una sirena in lontananza e vedere tonnellate di cemento che si alzano verso il cielo.
Ci risiamo con un altra pagina bianca davanti a me e l'incobenza di dover raccontare un posto bellissimo, famosissimo e raccontatissimo...
Chi di voi non ha mai sentito parlare del Central Park? Chi di voi non ha mai letto niente in tal proposito? Nessuno credo, quindi cosa posso aggiungere io, sul mio blog che scrivo solo ed esclusivamente per puro piacere (mio) e che è una minuscola goccia spruzzata nel gigantesco oceano che è il web?
Rispondo da sola a questa domanda: niente di niente! Quindi mi limiterò (come faccio spesso) a raccontare le mie foto, per rivivere attimi di vita insieme a te che stai leggendo, sperando di raccontarti qualcosa di nuovo o magari di riportare anche nella tua mente un tuo ricordo di qualche bella cosa passata...
Allora, ci siamo!? Dunque, il Central Park è davvero grande (e questa non è una novita), circa 3,4 km quadrati di prati, stradine tra gli alberi, laghi, panchine, scoiattoli e tartarughe. E' una delle cose che è vietato perdersi a New York anche se si passano nella Grande Mela solo pochi giorni e noi, che di giorni ne abbiamo avuti poco più di tre ci siamo limitati ad attraversarlo all'altezza della 79th e fare poco altro...
Ci siamo svegliati intorno alle 8, ci siamo lavati, vestiti e abbiamo fatto con calma la colazione a buffet che avevamo compresa nel prezzo dell'hotel a base di pancake affogate nello sciroppo d'acero e uova strapazzate. Siamo usciti con calma dall'albergo e abbiamo raggiunto la fermata della metro di Times Square anche se non era la più vicina, ma così abbiamo fatto meno cambi.
Quindi siamo scesi alla stazione 86 St. e qui ci siamo subito sbagliati, infatti invece che andare verso la 5th Ave., ci siamo ritrovati nella 3rd Ave.... ecco perché partiamo sempre con un po' d'anticipo: perché noi siamo imbranati!
Ci siamo rimessi sulla retta via e abbiamo camminato fino a che ci sono apparsi davanti agli occhi i bianchi cerchi del Solomon R. Guggenhaeim Museum.
Oltre a fermarci a fare qualche foto, abbiamo anche preso in considerazione l'idea di farci un giro (dato che avevamo il CityPASS) nonostante la nostra ignoranza in fatto di pittura, soprattutto per vedere la famosa spirale e poi perché qui è esposto uno dei rari quadri che conosco di Picasso, ossia Moulen de la Galette (del quale vi ho anche parlato nel mio post su Montmartre), inoltre Kandinsky era uno degli artisti preferiti della mia coinquilina dell'Università quindi diciamo che l'ho sentito nominare così tanto che un po' di curiosità mi è venuta, ma il dato che già avevamo perso tempo per aver sbagliato strada ci siamo allontanati da questo museo di arte moderna fondato nel 1937 con la tipica frase "se abbiamo tempo torniamo dopo" entrambi consapevoli che quel "dopo" non sarebbe mai più arrivato...
E così voltiamo le spalle a quel chiaccherato edificio che ospita il museo dagli anni '40 per appoggiare per la prima volta la suola delle nostre scarpe sulla terra del Central Park.
La prima cosa che attira la nostra attenzione è un omaggio a un certo signor Mitchel. John Purroy Mitchel, nato del 1879, quando questo parco era pronto a compiere il sesto anno di età è stato uno dei sindaci più giovani della città di New York, morto appena un anno dopo aver terminato il suo primo mandato e pochi giorni prima di festeggiare il suo trentanovesimo compleanno, durante un addestramento aereo.
Sopra al monumento una terrazza si affaccia sul bellissimo Jacqueline Kennedy Onassis Reservoir.
Quello che sembra un romantico laghetto nel cuore del parco, in realtà nasce come riserva idrica dalla quale veniva distribuita l'acqua alla popolazione di New York dal 1862 al 1993. Oggi ovviamente è in disuso e contiene più di 3,800,000 metri cubi di acqua in una superficie di 43 ettari.
Il laghetto prende il nome di Jackie Kennedy dal 1994, anno della sua morte che avvenne in un appartamento affacciato proprio su questa distesa d'acqua.
Il condominio in questione è il 1040 Fifth Ave. e la vedova Kennedy vi comprò un appartamento nel 1964, poco dopo l'assassinio del primo marito e qui vi resterà fino alla sua morte.
Ci hanno detto che questi orsetti alla finestra del primo piano, indicano proprio l'appartamento di Jacqueline Kennedy, ma mentre scrivevo questo post ho letto che la ex first lady abitava al 15°... quindi!? Qualcuno di voi sa se questi peluche hanno qualche significato particolare?
... fino a che usciamo un attimo dal parco per arrivare davanti a uno dei musei più grandi e famosi al mondo: il Metropolitan Museum of Art.
Ritorniamo nel parco e ricominciamo a camminare quasi a caso in quell'intreccio di stradine e alberi, dove il caos della città sembra lontano, lontano... lontano... .
Una distesa enorme verde attira la nostra attenzione. Si chiama Great Lawn ed è davvero grande, infatti non mi stupische scoprire che su questo prato si fanno concerti di ogni genere, per esempio ha cantato qui Elton John nel 1980, Placido Domingo nel 1988 e persino il Papa Giovanni Paolo II nel 1995 ha detto qui una messa.
Una volta qui c'era un'altra riserva d'acqua.
Dall'altro lato della strada, si trova invece il Turtle Pound, un delizioso laghetto.
Vi stavate per caso chiedendo perché si chiama turtle!?
Non credo di aver mai visto prima tante tartarughe tutte insieme! Ho letto che vivono qui dagli anni '80.
Questa è la zona del Central Park che mi è piaciuta di più: rilassante, remota, inaspettata....
E sul Turtle Pound si riflette la sua sagoma di un castello: il Castello del Belvedere (la foto a inizio post è stata scattata dalla sua terrazza).
Progettato nel 1865 col solo scopo di stupire, questo castello con terrazze e panchine dal 1919 è diventato una stazione metereologica.
Ai piedi del Castello Belvedere si snodano stradine e gradinate di pietra ornate da fiori; siamo nello Shakespeare Garden aperto nel 1916 in occasione dei 300 anni dalla morte del drammaturgo inglese. Usciti dal giardino, di fronte al Delacorte Teathtre si trova una statua di Romeo e Giulietta scolpita nel 1977... e noi, neo sposi potevano evitare di farci fotografare vicino ai due amanti veronesi più famosi al mondo...!?
Certo che no!
Vorremmo perderci in questo angolo di verde ancora per un po', ma è quasi mezzogiorno e la lista delle cose da vedere è ancora lunga... così mentre entusiasta stordisco mio marito di chiacchere su tutto quello che abbiamo visto fin'ora, tra gli alberi spunta il profilo marmoreo del Museo di Storia Naturale...
Qui entriamo, soprattutto perché abbiamo il CityPASS, ma anche perchè ci avevano detto che il piano dedicato ai dinosauri è molto bello... comunque vi racconterò tutto in un prossimo post.
Ritorniamo in strada e vediamo un'altra prospettiva della torre del The San Remo.
Costeggiamo il parco lungo la Central Park West.
Il palazzo nella foto si chiama Dakota e venne costruito tra il 1880 e il 1884 dallo stesso architetto che progettò il primo Waldorf Astoria (del quale ne ho parlato nel post su Times Square) e il Plaza Hotel che si trova poco lontano da qui e del quale vi parlerò tra qualche post.
Il Dakota è stato uno dei primi condomini di lusso mai costruiti, infatti all'epoca solo le classi inferiori erano "costrette" a vivere fianco a fianco (o meglio muro a muro) con altre persone.
Di questo lussuoso palazzo non esistono riprese interne per tutelare la privacy dei suoi inquilini, quindi quando ci sono dei film ambiantati qui, in realtà le scene sono state girate in studio.
Tra gli abitanti noti spiccano i nomi noti come per esempio Liza Minelli, ma sono altrettanto conosciuti i nomi dei respinti... eh già perché per poter comprare un appartamento in un posto come questo, bisogna inoltrare una domanda al consiglio di gestione del condomino che deciderà se accettarla o respingerla e un bel no secco se lo sono sentito dire gente come Madonna, Mister Mulino Bianco e consorte (ossia Antonio Banderas e Melanie Griffith), Cher, e altri ancora...
Ma il Dakota è anche noto per essere il stato il luogo dell'omicidio di uno dei suoi residenti più famosi. Sto parlando di John Lennon, che venne ucciso la sera dell'8 dicembre 1980 mentre rientrava a casa con la moglie Yoko Ono che ancora vive qui.
"Non ho paura di morire, sono preparato alla morte perchè non ci credo. Penso che sia solo scendere da un'auto per salire su un'altra"
"You may say I'm a dreamer, but I'm not the only one, I hope someday you'll join us, and the World will be as one"
"Tu potresti dire che sono un sognatore, ma non sono il solo, io spero che un giorno tu ti unirai a noi, e che il mondo sarà una cosa sola"
Chi mi conosce o chi ha letto qualche altro mio post passato, sa che quando visito monumenti in ricordo di qualcuno che non c'è più o luoghi che sono stati protagonisti di tragiche vicende, mi piace fotografarli e raccontarli anche perché credo che qualcuno che è stato portato via da questa vita, continui in un certo senso a vivere finché viene ricordato, però non mi piace mettermi in posa e farmi fotografare nei cimiteri, in posti come Alcatraz o peggio al World Trade Center.
Ho fatto questa breve premessa perchè questo mi è stato impossibile allo Strawberry Fields: è stato impossibile scattare una foto del solo mosaico, inaugurato per il 50° anniversario della nascita di John Lennon nel 1985, perchè in tutte le fotografie che ho scattato c'è un pezzo di qualcun altro: talvolta una gamba (vedi su), altre con un braccio, altre facce di emeriti sconosciuti che sorridono soddisfatti per aver raggiunto la meta...
E poi (sempre per ricollegarmi a quanto detto poco sopra) mentre eravamo in attesa di riuscire a fare una foto del solo mosaico, uno sconosciuto ha sequestrato la nostra macchina fotografica, ci ha letteralmente lanciato nel cuore del monumento e senza nemmeno darci il tempo di avere una reazione ha scattato questa foto che ho dovuto mettere per onor di cronaca... (sottolineo che il nostro sorriso è dovuto allo stupore di questo gesto)...
"Living is easy with eyes closed, misunderstanding all you see, it's getting hard to be someone but it all works out, it doesn't matter much to me."
"Vivere è facile con gli occhi chiusi, fraintendendo tutto quello che vedi, è difficile essere qualcuno ma tutto si risolverà, questo non importa molto a me."
Tornando a noi, il nome Strawberry Field si ispira alla canzone dei Beatles del 1967 Strawberry Fields Forever.
Usciamo di nuovo dal Central Park e ci mettiamo alla ricerca del classico cibo di strada, la scelta è ampia e io opto per una buonissima crepes ai funghi, mio marito invece si butta sempre su una crepes, ma farcita di prosciutto e formaggio... (deliziosa)... che ci gustiamo rilassati in uno dei tanti prati del Central Park.
Non stiamo seduti molto perché adesso ci aspetta una camminata per la 5th Ave. della quale vi racconterò tra qualche post...
Prima però di attraversare la strada e dirigerci verso la nostra prossima meta diamo l'arrivederci (sperando che non sia un addio) al Central Park e lui ci ricambia lasciandoci questa bellissima immagine di The Pond, ossia lo stagno...
Quindi siamo scesi alla stazione 86 St. e qui ci siamo subito sbagliati, infatti invece che andare verso la 5th Ave., ci siamo ritrovati nella 3rd Ave.... ecco perché partiamo sempre con un po' d'anticipo: perché noi siamo imbranati!
Ci siamo rimessi sulla retta via e abbiamo camminato fino a che ci sono apparsi davanti agli occhi i bianchi cerchi del Solomon R. Guggenhaeim Museum.
Oltre a fermarci a fare qualche foto, abbiamo anche preso in considerazione l'idea di farci un giro (dato che avevamo il CityPASS) nonostante la nostra ignoranza in fatto di pittura, soprattutto per vedere la famosa spirale e poi perché qui è esposto uno dei rari quadri che conosco di Picasso, ossia Moulen de la Galette (del quale vi ho anche parlato nel mio post su Montmartre), inoltre Kandinsky era uno degli artisti preferiti della mia coinquilina dell'Università quindi diciamo che l'ho sentito nominare così tanto che un po' di curiosità mi è venuta, ma il dato che già avevamo perso tempo per aver sbagliato strada ci siamo allontanati da questo museo di arte moderna fondato nel 1937 con la tipica frase "se abbiamo tempo torniamo dopo" entrambi consapevoli che quel "dopo" non sarebbe mai più arrivato...
E così voltiamo le spalle a quel chiaccherato edificio che ospita il museo dagli anni '40 per appoggiare per la prima volta la suola delle nostre scarpe sulla terra del Central Park.
La prima cosa che attira la nostra attenzione è un omaggio a un certo signor Mitchel. John Purroy Mitchel, nato del 1879, quando questo parco era pronto a compiere il sesto anno di età è stato uno dei sindaci più giovani della città di New York, morto appena un anno dopo aver terminato il suo primo mandato e pochi giorni prima di festeggiare il suo trentanovesimo compleanno, durante un addestramento aereo.
Sopra al monumento una terrazza si affaccia sul bellissimo Jacqueline Kennedy Onassis Reservoir.
Quello che sembra un romantico laghetto nel cuore del parco, in realtà nasce come riserva idrica dalla quale veniva distribuita l'acqua alla popolazione di New York dal 1862 al 1993. Oggi ovviamente è in disuso e contiene più di 3,800,000 metri cubi di acqua in una superficie di 43 ettari.
Il laghetto prende il nome di Jackie Kennedy dal 1994, anno della sua morte che avvenne in un appartamento affacciato proprio su questa distesa d'acqua.
Il condominio in questione è il 1040 Fifth Ave. e la vedova Kennedy vi comprò un appartamento nel 1964, poco dopo l'assassinio del primo marito e qui vi resterà fino alla sua morte.
Ci hanno detto che questi orsetti alla finestra del primo piano, indicano proprio l'appartamento di Jacqueline Kennedy, ma mentre scrivevo questo post ho letto che la ex first lady abitava al 15°... quindi!? Qualcuno di voi sa se questi peluche hanno qualche significato particolare?
Da questo lato del Jaqueline Kennedy Onassis Reservoir si riesce a vedere bene anche il The San Remo, il famoso palazzo con le due torri che si vede nella foto.
Vanta di inquilini come Rita Hawtorn, Demi Moore, Bruce Willis, Steven Spielberg e via dicendo...
Proseguiamo lungo queste stradine percorse ogni giorno dai fanataci dello jogging...
Ritorniamo nel parco e ricominciamo a camminare quasi a caso in quell'intreccio di stradine e alberi, dove il caos della città sembra lontano, lontano... lontano... .
Una distesa enorme verde attira la nostra attenzione. Si chiama Great Lawn ed è davvero grande, infatti non mi stupische scoprire che su questo prato si fanno concerti di ogni genere, per esempio ha cantato qui Elton John nel 1980, Placido Domingo nel 1988 e persino il Papa Giovanni Paolo II nel 1995 ha detto qui una messa.
Una volta qui c'era un'altra riserva d'acqua.
Dall'altro lato della strada, si trova invece il Turtle Pound, un delizioso laghetto.
Vi stavate per caso chiedendo perché si chiama turtle!?
Non credo di aver mai visto prima tante tartarughe tutte insieme! Ho letto che vivono qui dagli anni '80.
Questa è la zona del Central Park che mi è piaciuta di più: rilassante, remota, inaspettata....
E sul Turtle Pound si riflette la sua sagoma di un castello: il Castello del Belvedere (la foto a inizio post è stata scattata dalla sua terrazza).
Progettato nel 1865 col solo scopo di stupire, questo castello con terrazze e panchine dal 1919 è diventato una stazione metereologica.
Ai piedi del Castello Belvedere si snodano stradine e gradinate di pietra ornate da fiori; siamo nello Shakespeare Garden aperto nel 1916 in occasione dei 300 anni dalla morte del drammaturgo inglese. Usciti dal giardino, di fronte al Delacorte Teathtre si trova una statua di Romeo e Giulietta scolpita nel 1977... e noi, neo sposi potevano evitare di farci fotografare vicino ai due amanti veronesi più famosi al mondo...!?
Certo che no!
Vorremmo perderci in questo angolo di verde ancora per un po', ma è quasi mezzogiorno e la lista delle cose da vedere è ancora lunga... così mentre entusiasta stordisco mio marito di chiacchere su tutto quello che abbiamo visto fin'ora, tra gli alberi spunta il profilo marmoreo del Museo di Storia Naturale...
Qui entriamo, soprattutto perché abbiamo il CityPASS, ma anche perchè ci avevano detto che il piano dedicato ai dinosauri è molto bello... comunque vi racconterò tutto in un prossimo post.
Ritorniamo in strada e vediamo un'altra prospettiva della torre del The San Remo.
Costeggiamo il parco lungo la Central Park West.
Il palazzo nella foto si chiama Dakota e venne costruito tra il 1880 e il 1884 dallo stesso architetto che progettò il primo Waldorf Astoria (del quale ne ho parlato nel post su Times Square) e il Plaza Hotel che si trova poco lontano da qui e del quale vi parlerò tra qualche post.
Il Dakota è stato uno dei primi condomini di lusso mai costruiti, infatti all'epoca solo le classi inferiori erano "costrette" a vivere fianco a fianco (o meglio muro a muro) con altre persone.
Di questo lussuoso palazzo non esistono riprese interne per tutelare la privacy dei suoi inquilini, quindi quando ci sono dei film ambiantati qui, in realtà le scene sono state girate in studio.
Tra gli abitanti noti spiccano i nomi noti come per esempio Liza Minelli, ma sono altrettanto conosciuti i nomi dei respinti... eh già perché per poter comprare un appartamento in un posto come questo, bisogna inoltrare una domanda al consiglio di gestione del condomino che deciderà se accettarla o respingerla e un bel no secco se lo sono sentito dire gente come Madonna, Mister Mulino Bianco e consorte (ossia Antonio Banderas e Melanie Griffith), Cher, e altri ancora...
Ma il Dakota è anche noto per essere il stato il luogo dell'omicidio di uno dei suoi residenti più famosi. Sto parlando di John Lennon, che venne ucciso la sera dell'8 dicembre 1980 mentre rientrava a casa con la moglie Yoko Ono che ancora vive qui.
"Non ho paura di morire, sono preparato alla morte perchè non ci credo. Penso che sia solo scendere da un'auto per salire su un'altra"
(John Lennon)
"You may say I'm a dreamer, but I'm not the only one, I hope someday you'll join us, and the World will be as one"
"Tu potresti dire che sono un sognatore, ma non sono il solo, io spero che un giorno tu ti unirai a noi, e che il mondo sarà una cosa sola"
(Imagine, John Lennon)
Chi mi conosce o chi ha letto qualche altro mio post passato, sa che quando visito monumenti in ricordo di qualcuno che non c'è più o luoghi che sono stati protagonisti di tragiche vicende, mi piace fotografarli e raccontarli anche perché credo che qualcuno che è stato portato via da questa vita, continui in un certo senso a vivere finché viene ricordato, però non mi piace mettermi in posa e farmi fotografare nei cimiteri, in posti come Alcatraz o peggio al World Trade Center.
Ho fatto questa breve premessa perchè questo mi è stato impossibile allo Strawberry Fields: è stato impossibile scattare una foto del solo mosaico, inaugurato per il 50° anniversario della nascita di John Lennon nel 1985, perchè in tutte le fotografie che ho scattato c'è un pezzo di qualcun altro: talvolta una gamba (vedi su), altre con un braccio, altre facce di emeriti sconosciuti che sorridono soddisfatti per aver raggiunto la meta...
E poi (sempre per ricollegarmi a quanto detto poco sopra) mentre eravamo in attesa di riuscire a fare una foto del solo mosaico, uno sconosciuto ha sequestrato la nostra macchina fotografica, ci ha letteralmente lanciato nel cuore del monumento e senza nemmeno darci il tempo di avere una reazione ha scattato questa foto che ho dovuto mettere per onor di cronaca... (sottolineo che il nostro sorriso è dovuto allo stupore di questo gesto)...
"Living is easy with eyes closed, misunderstanding all you see, it's getting hard to be someone but it all works out, it doesn't matter much to me."
"Vivere è facile con gli occhi chiusi, fraintendendo tutto quello che vedi, è difficile essere qualcuno ma tutto si risolverà, questo non importa molto a me."
(Strawberry Fields Forever, Beatles)
Tornando a noi, il nome Strawberry Field si ispira alla canzone dei Beatles del 1967 Strawberry Fields Forever.
Usciamo di nuovo dal Central Park e ci mettiamo alla ricerca del classico cibo di strada, la scelta è ampia e io opto per una buonissima crepes ai funghi, mio marito invece si butta sempre su una crepes, ma farcita di prosciutto e formaggio... (deliziosa)... che ci gustiamo rilassati in uno dei tanti prati del Central Park.
Non stiamo seduti molto perché adesso ci aspetta una camminata per la 5th Ave. della quale vi racconterò tra qualche post...
Prima però di attraversare la strada e dirigerci verso la nostra prossima meta diamo l'arrivederci (sperando che non sia un addio) al Central Park e lui ci ricambia lasciandoci questa bellissima immagine di The Pond, ossia lo stagno...
siti utili: Central Park; Guggenheim Museum; Metropolitan Museum.
Sfizioso il tuo racconto :-)
RispondiEliminaNel famoso Village pure sei stata?
Al Grenwich Village ci siamo stati anche se non il tempo che avremo voluto perchè siamo a NY solo 4 giorni e tra l'altro quella mattina lì pioveva :-@!!!
Eliminabellissimo central park ma...visto che ami tanto i parchi e sei stata a San francisco hai visto quanto è grande e spettacolare il golden gate park?
RispondiEliminaSiii :D!!! Solo che anche in quel caso ci siamo passati rapidamente perchè ci siamo fermati a San Francisco solo due giorni :( ... ecco cosa non mi piace dei tour lunghissimi che vedi tanti posti, ma poi alla fine non riesci a goderli a pieno...
EliminaNY è stupenda, e credo che molto lo faccia anche questo polmone verde che vibra al suo interno. Guarda che meraviglia, quante cose ci sono!! O__O
RispondiEliminaMoz-
Credo che sia una delle cose che più mi hanno stupito di NY... non pensavo fosse così... vario ;)
Elimina.. beata te..
RispondiEliminaUn abbraccio
Maurizio
Mentre riguardo le foto mi invidio da sola :D . Grazie per la visita! Buona serata. A presto.
EliminaCentral Park è sicuramente tra i posti che andrei a vedere a New York, mi segno questo post :)
RispondiEliminaPer me è stata una vera sorpresa... immaginavo fosse bello, ma non pensavo così tanto... :)
EliminaVivere vicino a un parco del genere è un po' il mio sogno :D (di chi non lo è?) Ma in realtà mi basterebbe vederlo ; )
RispondiEliminaHai ragione... perdersi in stretti sentieri sterrati, inseguire il rumore dell'acqua e rendersi conto che lo si sta facendo nel cuore di NY non ha prezzo :)
EliminaAncora non ho finito di leggere il post ma te lo devo dire: arrivata a "per esempio ha cantato qui Elton John nel 1980, Placido Domingo nel 1988 e persino il Papa Giovanni Paolo II nel 1995 ha detto qui una messa." mi sono fermata prima dell'ultima frase e nel mio delirio ho immaginato il Papa in tenuta rock! Sto ridendo da sola come una cretina xD
RispondiEliminaXD in effetti anche a me è suonata strana questa notizia... ;)
EliminaBellissimo Central Park! Ricordo che la prima volta che sono stata a New York (a circa 12 anni) l'ho decretato il mio posto preferito di tutta la città, ma semplicemente perché ci ho potuto passare un pomeriggio a giocare con gli scoiattoli :D E anche per la statua di Balto (uno dei miei cartoni preferiti da piccola), per poco non mi mettevo a piangere... ahah
RispondiEliminaAl Guggenheim ci sono stata poco tempo fa e, pur non essendo una grande amante di arte contemporanea, è stata una bella esperienza. Alcune opere sono davvero belle!
Anche io mi sono innamorata del Central Park... solo che io di anni 30, anzi quasi 31!!! :D ... Effettivamente un po' mi sono pentita di non essere al Guggenheim... confido nella prossima volta ;)
EliminaNon conoscevo la storia del palazzo Dakota. Davvero curiosa.
RispondiEliminaMi ha colpito molto il fatto che per poter comprare un appartamento qui devi passare davanti al consiglio del palazzo... Chissà come l'ha presa Banderas quando gli abitanti del palazzo gli hanno detto uno ad uno "per me è no!"... ;)
EliminaNatascia mia , sono con voi , mi ci volete? Anche se ora solo a volte vado nella grande mela per lavoro, adoro questo polmone della città che ti offre proprio tutto , tutto ciò che desideri e ti rigenera.
RispondiEliminaSe ti dico il significato degli orsetti , ti iscriveresti al mio blog? Ne sarei felicissima..
Sono i regali che dovevano andare all'ultimo bimbo di Jacqueline Patrick , morto a soli due giorni d'età( ma ebbe anche la prima figlia Arabella nata morta!)
Un abbraccio serale..
http://rockmusicspace.blogspot.it/
Innanzi tutto grazie per essere passata di qui essere diventata una dei nostri. Poi mi hai svelato un segreto che mi attanagliava da settembre, ho rivoltato la rete in lungo e in largo e non sono riuscita a trovare niente... (direi che non ho un futuro da detective)!
EliminaPasserò da te con molto piacere!
A presto!
Buona giornata
-nati-
Mia cara , non riesco ad aprire" rispondi", ma ti ringrazio di cuore qui nella stessa maniera e con lo stesso affetto,grazie veramente per la tua iscrizione , anche se ho usato un piccolo ricattino, vero?
RispondiEliminaUn bacio e arrivederci al prossimo viaggio!
Vado a salvare il tuo bellissimo blog, nel mio roll preferiti!
Ho dato una sbirciatina al tuo blog e lo trovo molto interessante... quindi il tuo "ricattino" è stato una piacevole scoperta!
EliminaPasserò a trovarti prestissimo, quindi arriverderci a tra poco!
Ti auguro un buon fine settimana.
Un abbraccio
-nati-
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